Con l’approvazione il 2 maggio scorso del Decreto aiuti da parte del Consiglio dei Ministri, recante misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, il governo ha introdotto una serie di novità rivolte in particolar modo alle imprese. Tra queste vi è il rafforzamento delle due agevolazioni previste dal piano nazionale Industria 4.0 ovvero il credito di imposta per investimenti in beni immateriali 4.0 e il credito di imposta formazione 4.0.

Il decreto aiuti non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Bisognerà quindi attenderne la pubblicazione affinché i provvedimenti entrino immediatamente in vigore.

 
MAGGIORAZIONE DEL CREDITO DI IMPOSTA PER GLI INVESTIMENTI IN BENI IMMATERIALI 4.0

La Legge di Bilancio 2022, attualmente in vigore, prevede per l’acquisto di beni immateriali 4.0 realizzati nel biennio 2022-2023 un credito di imposta del 20% da utilizzare in compensazione.

Il nuovo decreto innalza l’attuale aliquota per investimenti in beni immateriali 4.0 dal 20% al 50%: un aumento più che raddoppiato che supera addirittura il beneficio attualmente previsto per i beni materiali 4.0 che ad oggi è pari al 40%.

Sono agevolabili tutti i software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni rientranti nelle categorie dell’allegato B e funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa.

  • MES (area produttiva)
  • Distinta base, MRP, PLM,.. (Area produttiva)
  • WMS (Logistica)
  • ONE CONNEX (collegamento a macchina 4.0)
  • Cybersecurity

Affinché siano agevolabili i beni immateriali 4.0 devono essere realizzati nel 2022 ed entro il 30 giugno 2023 (purché entro il 31 dicembre 2022 l’ordine sia stato accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione).

 
CREDITO DI IMPOSTA FORMAZIONE 4.0: COSA CAMBIA

Novità anche per quanto riguarda il credito di imposta Formazione 4.0.

Il Piano Nazionale Transizione 4.0 include tra i costi ammissibili al credito d’imposta anche quelli sostenuti per la formazione del personale aziendale sulle tematiche 4.0. Si tratta di un incentivo ancora in vigore ma che non è stato rinnovato per il periodo 2023-2025.

Il decreto aiuti, approvato negli ultimi giorni dal governo, punta allo sviluppo delle competenze per promuovere la competitività delle imprese italiane, rafforzando le aliquote del credito di imposta per la formazione 4.0 a beneficio delle piccole e medie imprese. Le aliquote sono state incrementate come segue:

  • Dal 50 al 70% per le piccole imprese con limite massimo annuale di €300.000
  • Dal 40 al 50% per le medie imprese con limite massimo annuale di €250.000

Per le grandi imprese l’aliquota è rimasta invariata al 30% con limite massimo annuale di € 250.000.

Per poter usufruire delle aliquote maggiorate, però, viene introdotto il rispetto di una condizione: le attività formative devono essere erogate dai soggetti individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico (che sarà adottato entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto aiuti) e i risultati relativi all’acquisizione o al consolidamento delle suddette competenze devono essere certificati secondo modalità stabilite. Il mancato rispetto di questa condizione comporta al contrario una riduzione delle aliquote del credito di imposta che vengono rispettivamente diminuite al 40% e al 35%.

Le modalità di erogazione della formazione in oggetto sono ancora state dettagliate: si attende quindi un ulteriore intervento legislativo da parte del Governo, che possa chiarire tali aspetti sia alle imprese beneficiarie che agli enti di formazione.

 

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